Esperienze con la DAD – Riflessioni su una didattica imposta, che può diventare una scelta
In un epoca in cui il confine tra digitale e non-digitale è sempre più sottile, qual è il ruolo e la responsabilità che la scuola deve assumersi?
Dopo l’esperienza della DAD durante l’emergenza sanitaria, la scuola deve considerare di fare “di necessità virtù” dei nuovi metodi sperimentati e sviluppati? Il 18 novembre 2020, all’interno della terza edizione di “SFIDE – La scuola di tutti”, la professoressa Alexandra Brandt, Presidente di CEM, è intervenuta riguardo la DAD (Didattica A Distanza) con una riflessione sulle esperienze di didattica durante il periodo dell’emergenza sanitaria in primavera 2020 e il loro impatto sulle metodologie di insegnamento del nuovo anno scolastico.
La riflessione ha incluso delle analisi sulla didattica digitale come approccio metodologico, il suo impatto motivazionale e le difficoltà da superare, come per esempio la socializzazione e la comunicazione online.