Rimbocchiamoci le maniche
Il Centro Educazione Media, in questi giorni, si è attivato per offrire un primo supporto a tutte le scuole e tutti i docenti intenzionati ad avviare un percorso di didattica a distanza.Grazie alla collaborazione con l’Istituto Comprensione di Corso Cavour di Pavia abbiamo realizzato due webinar (uno destinato per la primaria, uno per la secondaria di primo grado) così come un momento di incontro virtuale per confrontarci con i docenti interessati.
Tutto il materiale è disponibile sul sito dell’IC di Corso Cavour all’indirizzo https://www.icdicorsocavourpv.edu.it/2020/03/01/12622/.
I video singoli si trovano ai seguenti indirizzi:
PRIMARIA: https://youtu.be/ch7cutUwRAA
SECONDARIA: https://youtu.be/DeEP1YanTOk
DOMANDE: https://youtu.be/QKHZiug9lQk
– Guida “Come caricare un Video su YouTube”: https://drive.google.com/open?id=1bOK74cvsh2ctbnTTOv9WoRV-zk2JBHqZ
– Slide CEM del Webinar (didattica a distanza): https://drive.google.com/open?id=1ir7p2PczhelA_RcWLZxmcHtzhadGRrPF
Queste iniziative sono sicuramente solo un inizio. Tantissime realtà educative si stanno attivando sulla didattica a distanza e vi invitiamo a seguire le notizie in rete, i suggerimenti dei colleghi che già lavorano con gli strumenti digitali e di provarci e di metterci in gioco.
Ora è il momento di rimboccarci le maniche per cercare di non lasciare fuori nessuno: Purtroppo, le politiche organizzative scolastiche degli ultimi anni hanno lasciato le scuole sole nella decisione se e come inserire delle metodologie di didattica digitale all’interno della propria istituzione. Coloro che, per vari motivi, non sono riusciti a sperimentare la didattica digitale e a formare i propri docenti in passato, ora si trovano in difficoltà a reagire di fronte all’emergenza sanitaria che ci costringe a chiudere le scuole e a limitare i contatti sociali in presenza.
Il rischio che corriamo è una disuguaglianza e un “digital divide educativo”: soltanto gli studenti o le classi, che hanno dei docenti formati o volenterosi di provarci, anche in una situazione difficile come questa, avranno la possibilità di continuare con gli studi in modo sistematico, di portare avanti il percorso di apprendimento e di rimanere in contatto con il tessuto sociale scolastico. Più si prolungherà questa situazione di emergenza, più netto sarà il vantaggio per coloro che frequentano una “scuola con competenze digitali”.
Pertanto, tutti noi – dirigenti, docenti, formatori – ora, dobbiamo attivarci, strutturarci e fare rete per impostare la didattica a distanza che non tagli fuori nessuno: un compito arduo, ma possibile. Bastano piccoli passi, dall’assegnazione di un compito su Whatsapp fino a una lezione in video-conferenza. Nell’emergenza è importante esserci, impegnarsi e provarci. Penseremo tutti insieme a quello che dovrà accadere dopo. (Alexandra Berndt)
Ma la didattica a distanza non è solo studio.
La paura è un’emozione che in questi giorni tutti quanti, seppur in maniera diversa, stiamo vivendo in reazione a ciò che la nostra mente decodifica come un rischio, una minaccia.
Questa emozione non deve essere negata, senz’altro meglio farci i conti individualmente per trarne utili indicazioni che ci consentano di agire in modo adeguato. Se non ascoltata ed elaborata in modo corretto il rischio è che essa si trasformi in panico, sensazione amplificata e dominante sulla logica e sulla ragione di pensiero. I soggetti più a rischio in questo caso sono coloro che si sentono soli, impotenti e confinati. L’effetto percepito della disgregazione della funzione di contenimento data dal gruppo può trovare nella didattica digitale una importante funzione ansiolitica. Per uno studente il fatto di sentirsi pensato, nella mente delle proprie figure adulte scolastiche di riferimento è un segno di continuità. Il bisogno di una “normalità”, seppur diversa da quella percepita in precedenza, può trovare nella connessione risposte molto positive al timore di percepirsi troppo soli ed in balia di sentimenti angoscianti: ci siamo tutti, abbiamo un po’ paura ma troviamo nella relazione ciò che occorre per alimentare il nostro coraggio. In questa situazione perturbante ci si è entrati tutti insieme e tutti insieme se ne uscirà.
Il digitale dunque come ottima risorsa in questo momento sia nella funzione didattica sia in un’ottica di promozione del benessere e di prevenzione del danno. (Stefano Rossi)
CEM: educazionemedia.itfacebook.com/educazionemediapavia
Stefano Rossi (psicologo e psicoterapeuta):www.linkedin.com/in/stefano-rossi-11037571