Un appello all’educazione contro la disinformazione
Il tema legato alle fake news, ai like senza verifiche e senza troppi pensieri, all’esposizione a dati e notizie false preoccupa sempre più ed è diventato argomento all’ordine del giorno dei nuovi media. Il target maggiormente interessato è quello dei ragazzi e dei giovani, le nuove generazioni nate con i device e sempre più immersi nel mondo digitale. Una ricerca recente intitolata “Alfabetizzazione digitale & Fake News”, condotta da Ipsos, Osservatorio Giovani dell’Istituto Toniolo e Parole O_Stili, rivela dati preoccupanti: quasi un giovane su tre (il 31%) mette “like” su notizie non verificate e ben la metà dei giovani (51%) ammette di utilizzare i social media come fonte primaria di informazione (Ansa). Questi risultati testimoniano quanto sia urgente costruire consapevolezza e responsabilità per migliorare la capacità critica degli utenti digitali e formare cittadini consapevoli.
Il ruolo della scuola
La scuola rappresenta il primo anello di congiungimento tra l’ambiente familiare e il mondo sociale quindi il primo luogo dove diffondere una cultura dell’informazione basata sulla riflessione e l’apprendimento di dati verificati e sull’analisi critica. Promuovere una alfabetizzazione digitale, con la possibilità del coinvolgimento tra pari, non solo rafforza il pensiero critico, ma aiuta anche a sviluppare le competenze necessarie per navigare in un contesto informativo complesso e spesso fuorviante.
L’importanza degli adulti e degli esperti
Le istituzioni scolastiche da sole non bastano, la formazione alle fake news e la lotta alla disinformazione devono fare parte di un percorso condiviso che coinvolge anche la famiglia e tutti gli ambienti formali e non (luoghi di aggregazione, primi ambienti di lavoro, comunità, biblioteche etc.). Gli adulti, infatti, svolgono un ruolo cruciale nel guidare all’uso delle tecnologie digitali, offrendo esempi pratici e un modello di comportamento e supporto critico. Il dialogo intergenerazionale diventa uno strumento prezioso per la condivisione di valori e competenze digitali, che permettano ai giovani di interpretare le informazioni in maniera corretta e consapevole e agli adulti di affrontare i cambiamenti e le sfide dello stare al passo con i nuovi trend.

Gli esperti della media education, attraverso laboratori, seminari e corsi di formazione, possono contribuire a costruire una cultura dell’utilizzo consapevole del digitale, a fornire esempi e casi concreti oltre a strumenti pratici sul tema integrando l’educazione formale e la conoscenza diffusa per preparare i giovani e gli adulti ad affrontare la dinamicità dei nostri tempi. Le conoscenze sull’argomento e lo studio continuo delle evoluzioni degli ambienti tecnologici, che riguardano la didattica innovativa, gli ambiti digitali e fino alla più recente GenAI, vengono messi a disposizione per contrastare efficacemente il problema della disinformazione.
Strategie per un futuro di informativo consapevole
È necessario adottare un approccio integrato che preveda:
- Un’educazione scolastica mirata che preveda condivisione e collaborazione tra insegnanti e studenti verso l’alfabetizzazione digitale e la verifica delle fonti
- Il coinvolgimento della famiglia in confronti e discussioni per sviluppare il pensiero critico sugli ambienti ibridi reale-virtuale
- Una formazione con esperti con eventi e attività formative per aggiornare costantemente le competenze digitali
- Promozione di iniziative pubbliche e private sul tema della disinformazione e per sostenere progetti educativi nel territorio tra istituzioni, aziende e organizzazioni
Conclusioni
La disinformazione rappresenta un tema cruciale dell’attualità, sostenuto anche dagli ultimi cambiamenti nei meccanismi di protezione di piattaforme e social, che espone in particolare i giovani a fonti non sempre verificate e spesso gestite con scopi manipolatori. È necessaria cooperazione e coordinazione tra tutti i soggetti istituzionali: scuola, famiglia e mondo del lavoro per creare un ambiente informativo sano e sicuro e solo un percorso di educazione consapevole può rappresentare un investimento per il futuro per acquisire gli strumenti per distinguere il vero dal falso.